Mercoledì 5 ottobre 2011 h.21.00
"I tarocchi: orogine, storia, simbolismo e arte"
introduzione al programma di Rosy Menta
"Il sacro bosco di Bomarzo: i Tarocchi fra arte e gioco"
Coca Frigerio
Mercoledì 12 ottobre 2011 h.21.00
"Tarocchi una strada per la conoscenza del Sè" Maria Pompas
"I tarocchi tra cristianesimo ed Ermetismo" Andrea Vitali
Mercoledì 19 ottobre h.21.00
"Simpatia Universale" Chameli Niang e Martina Navya Badiali
lettura antropologica e divinazione come mezzo interagente per esorcizzare la paura e il timore del futuro
Il concerto del 27 maggio rappresenta il debutto di "Il TRio", inedito per organico, background etnico culturale ed esperienze musicali. Il gruppo
nasce dall’esigenza di recuperare le sonorita’ piu’ pure ed acustiche del jazz, non lontane da quelle “cameristiche”.
Il TRio è un organico tutto di strumenti a corda, che incornicia il piu’ nobile e antico degli strumenti a corda, la voce, in un seducente impasto
sonoro che ha pochissimi precedenti nella storia del jazz.
Il TRio è composto da:
Salvatore Rizzi, vocalist di estrazione classica, è ritornato
di recente a frequentare il jazz, sua antica e indimenticata passione, ha vocalita' intensa ma capace di momenti di sottile
lirismo.
Simone Albanese, chitarrista, proviene dallo studio di Franco Cerri, ha accompagnato molti artisti tra cui Tiziana Ghiglione e
Emilio Soana.
Matias Alvear, contrabbasso, è diplomato alla Berkeley School di Boston. Nella sua spiccata sensibilita'ritmica si trova traccia della sua
provenienza ecuadorena. Vanta collaborazioni con diversi musicisti latino-americani.
Lo spettacolo è nato tre anni fa come occasione di incontro tra la cultura Rom e la rappresentazione che ne ha fatto la tradizione letteraria occidentale attraverso l’immagine romantica del mondo zingaro (Cervantes, Puskin, Merimée, ecc).
Di fronte alle vicende drammatiche degli ultimi due anni, che a partire dal caso di Opera sono culminate nella cosiddetta “emergenza Rom”, è nata l’esigenza di attualizzare lo spettacolo e trasformarlo in uno strumento non solo di conoscenza e di confronto, ma anche di denuncia.
È quindi diventato uno spettacolo mosaico fatto di poesie e racconti popolari e di autori Rom, di musica e canzoni popolari, di testi, di video e interviste che raccontano la condizione dei Rom oggi in Italia fatta di sgomberi e di pregiudizi. Ma tocca anche i momenti duri e drammatici della storia, come quello dello sterminio nei campi di concentramento nazisti, passando dai toni poetici a quelli amari e drammatici, senza dimenticare l’ironia e anche l’ autoironia delle barzellette Rom.
Con Marta Pistocchi (italiana) e Jovica Jovic (rom serbo) - due musicisti molto diversi tra loro per origine, provenienza e formazione professionale si incontrano nel 2006 e animati dalla passione per la musica rom dei balcani formano un duo unico nel suo genere; i Muzikanti sono la realizzazione di un autentico incontro di culture che si esprime in un linguaggio musicale originale, fantasioso, libero e vitale.
L’uomo che ti ha appena sorriso, mentre stai passeggiando, potrebbe avere in tasca un revolver. Il tuo vicino di casa, quello in giacca e cravatta, sta fissando una
bambina. Tuo marito, mentre lavi i piatti, accarezza un coltello. E…scusa, ma non ti sembra un proiettile quell’affare che vaga nell’aria?
«Ultimo venne il signor Palmiro. Alle 7 di ieri si alza dal letto e non prepara il caffelatte. Prende un martello, per fracassare. E anche un coltello, per
recidere.»
Notti e giorni che si susseguono, mille personaggi che vanno e vengono, sparano o
muoiono. Ci sono urla, pianti e la vita, che se ne va. Sono i racconti-cronaca di Piero Colaprico. Tutto è successo davvero, accanto a noi, mentre andavamo a lavoro o guardavamo la tv, mentre
passeggiavamo presi dai nostri pensieri.
Questo è un libro di fatti, fatti che l’occhio dell’autore trasforma in storie. È un libro di odori poi, e si sente, l’odore della metropoli. È un libro di colori. C’è il grigio dell’asfalto,
il giallo delle gru, il rosso del sangue. E poi il nero, perché è un libro di Mala storie.
Le Mala storie scuotono l’Italia. C’è la Banda del buco che con una «carotatrice» è capace di fondere come burro in padella le mura d’acciaio di una tutto, veramente. Sul
serio, è tutto vero.
Relatore: Giorgio Ferraris
La lezione/concerto trae spunto dalla visione dei dipinti di Caravaggio a soggetto musicale e da quelli di Evaristo Baschenis. Varie considerazioni sull’arte e sulla storia vengono abbinate a quelle di carattere musicale e musicologico, esplorando le differenze e le affinità dell’universo culturale dei due pittori. L’esposizione è integrata dall’esecuzione dal vivo di brani musicali dell’epoca sul liuto, la viola l’arciliuto e il chitarrone.
Musiche di Attaignant, Le Roy, P.P.Borrono, Ginzler, Mudarra, Milàn, Kapsberger.
Realtà e simbolismo in Caravaggio:
Lo strumento musicale di Baschenis e nella scuola bergamasca
L’attualità di Caravaggio e Baschenis
Da quanto tempo non ti leggono una storia?
L’idea della performance nasce da questa semplice considerazione.
Si tratta di una lettura recitata, con accompagnamento musicale dal vivo.
L’intento è di rendere l’atmosfera del racconto tramite una lettura coinvolgente, sottolineata da effetti sonori e brani musicali adeguati.
La scena è mantenuta in penombra, con fasci di luce colorata.
Al centro, Luigi Scapucci è la voce recitante,
a sinistra, Gheri Scarpellini, seconda voce recitante e chitarra, a destra, Massimiliano Ferrari, chitarra ed effetti sonori.